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14.07.2020 | Zambia, Educazione

L’informatica in Zambia, qualche progresso

Da 3 a 30 computer in media per scuola. Quando un buon sistema di monitoraggio e valutazione permette di meglio leggere i progressi di una piccola ONG. Roberta Bernasconi, alla fine del suo interscambio di un anno a Lusaka, ci racconta com’è andata. 

Roberta Bernasconi con il team di CFZS: a sinistra Boni Chipembere (responsabile), Kondwani Nkhata (tecnico) e Junic Sichela (assistente amministrativa)

Computers for Zambian Schools (CFZS) è una piccola ONG che, ogni giorno, si impegna affinché il maggior numero possibile di bambini possa avere accesso a un computer. L’obiettivo principale del mio interscambio a sostegno di Computers for Zambian Schools era quello di creare un sistema di monitoraggio e valutazione (M&E) che permettesse a questa piccola ONG zambiana di monitorare e valutare ciò che viene concretamente realizzato e raggiunto e, allo stesso tempo, di riflettere sulla qualità del progetto, favorendo l’adozione di correttivi.

Soluzioni sostenibili anche alla fine dell’interscambio

Ebbene, nonostante le difficoltà (soprattutto degli ultimi mesi, vedi video qui a fianco), un sistema di M&E è stato creato, implementato ed è ora a completa disposizione del team di Computers for Zambian Schools, il quale è adesso in grado di utilizzarlo in autonomia grazie ai training svolti negli ultimi mesi. 

Il sistema consiste sostanzialmente nell’utilizzo di Kobo-Toolbox, un software gratuito e open source che permette di raccogliere dati direttamente sul campo, scaricando l’apposita applicazione su dispositivi mobili come telefoni cellulari, tablet o computer. L’applicazione può essere tranquillamente utilizzata offline, ciò significa che durante le visite alle scuole non è necessaria una connessione internet - quasi mai disponibile - per poter sottoporre i questionari.

Roberta con una allieva nel compound di Matero, Lusaka. Grazie al software Kobo-Toolbox si possono raccogliere i dati anche senza una connessione internet.
Roberta con una allieva nel compound di Matero, Lusaka. Grazie al software Kobo-Toolbox si possono raccogliere i dati anche senza una connessione internet.

Una volta che tutti i dati sono stati raccolti è possibile inviarli al server, dove si può immediatamente avere una panoramica generale della situazione grazie a grafici e tabelle che vengono creati in automatico dal sistema, oppure si può optare per esportare i dati raccolti in un file Excel e procedere autonomamente con le proprie analisi.
Oltre ad implementare questo sistema, grazie ai dati raccolti quest’anno, si è potuto redigere un primo report nel quale sono stati messi in evidenza i risultati raggiunti finora e, allo stesso tempo, sono state sottolineate le carenze, ovvero i punti dove è necessario intervenire. 

Qualche numero a proposito di Computers for Zambian Schools
 

In generale, grazie all’intervento di Computers for Zambian Schools sono stati supportati 792 istituti educativi e sono stati consegnati più di 11’316 computers. Ma cosa significano questi numeri per i nostri beneficiari presi singolarmente e non nella loro globalità? Andiamo a scoprirlo vedendo i dettagli dei sei laboratori di computer che sono stati donati a Lusaka.

Prima di ricevere la donazione da parte di Computers for Zambian Schools, queste scuole possedevano 17 computers in totale, che significa una media di 3 computer per scuola. Ora, i computer a disposizione sono 192, ovvero una media di 32 per scuola. 

Anche il numero di studenti che adesso ha la possibilità di prendere parte alle lezioni di informatica è cresciuto esponenzialmente passando da un totale di 1’132 a 2’896. È più che duplicato. 

Un ultimo importante risultato raggiunto che vorrei condividere prima di proseguire è il seguente: dopo l’introduzione dei computer di Computer for Zambian Schools, il 60% degli studenti ha riportato di usare il computer da solo, ovvero senza doverlo più condividere con i compagni. Questo rappresenta sostanzialmente un aumento del 60% rispetto alla situazione precedente, dove nessuno aveva la possibilità di usare il pc in autonomia. Questo veniva infatti condiviso da 3 fino a 7 studenti nello stesso momento.

Una lezione alla Lilanda Primary School: ogni studente ora ha a disposizione un computer e le lezioni possono essere più pratiche.
Una lezione alla Lilanda Primary School: ogni studente ora ha a disposizione un computer e le lezioni possono essere più pratiche.

Il report, contenente queste e molte altre informazioni, è stato condiviso con tutti gli stakeholders, donatori in particolare, i quali, ora più che mai, vogliono dati a sostegno dei loro investimenti.

In particolare, il maggiore donatore di Computers for Zambian Schools è rimasto talmente soddisfatto del lavoro che è stato fatto quest’anno e dei risultati che sono stati raggiunti, che ha deciso di implementare il medesimo sistema in Malawi ed in Zimbabwe, dove ha altre filiali.

 Un esame di Stato che dura fino a notte fonda

 

In Zambia, l’informatica è stata introdotta nel curriculum scolastico nel 2014.
A quel tempo le scuole che possedevano i computer erano pochissime, per non dire nessuna e, nonostante gli sforzi che hanno fatto fin da subito per cercare di munirsi di qualche pc, negli anni successivi la situazione non era migliorata. Da un sondaggio che ho condotto per investigare la situazione nelle scuole prima che Computers for Zambian Schools intervenisse donando dei computer, si stima che, in media, ci fossero solamente tre computer per scuola e stiamo parlando di due o tre anni fa. Il numero già ridotto di computer, diventa davvero irrisorio se consideriamo la dimensione della classe, ben diversa da quella cui siamo abituati nel nostro paese. Si parla infatti di una media di 60 alunni per classe.

«Il primo esame di informatica è stato un incubo», mi racconta Rasphord Shankwini, insegnante di informatica presso una delle scuole a cui recentemente abbiamo donato un laboratorio di computer. «Abbiamo messo insieme tutti i computer che avevamo a disposizione, compresi i laptop privati degli insegnanti, raggiungendo così una decina di pc. Abbiamo iniziato l’esame pratico piuttosto presto, verso le sette di mattina ma, nonostante ciò, dopo la mezzanotte, c’erano ancora studenti in attesa di sostenerlo e stiamo parlando di minorenni». L’insegnante si riferisce all’esame di Stato che gli studenti devono sostenere al termine della scuola primaria. «Ovviamente non siamo stati gli unici a trovarci in questa situazione. Come noi, tante altre scuole si sono trovate costrette a terminare la sessione d’esame di notte per potere rispettare la tempistica di un giorno come da regolamento». A seguito di questa prima sessione d’esame, il ministro dell’istruzione ha cambiato immediatamente questo regolamento, aumentando il tempo da uno a tre giorni.

Le sfide sono molte, ma alcune porte si aprono

 

Stephanie Chibwe Makawa, 12 anni: “Vorrei diventare contabile”
Stephanie Chibwe Makawa, 12 anni: “Vorrei diventare contabile”

Grazie a Computers for Zambian Schools adesso le scuole hanno accesso ad un maggiore numero di computer e così i loro studenti. Ce lo conferma Stephanie Chibwe Makawa, una bimba di dodici anni che frequenta la medesima scuola. Mi racconta quanto sia facile imparare l’informatica quando si ha la possibilità di utilizzare un computer: «Prima discutevamo di computer e del loro utilizzo, senza averne mai visto uno. Finalmente adesso posso capire ciò di cui parlavamo». Mi dice che le piacerebbe diventare una contabile e continua: «Sai, per svolgere questo lavoro devi sapere usare il computer piuttosto bene e per poterlo fare, penso che sia davvero importante avere la possibilità di toccarlo con mano». 

Le sfide sono ancora molte e fra tutte risalta la mancanza di insegnanti preparati: a volte i computer ci sono, ma nessuno li sa usare. Ecco perché abbiamo iniziato a collaborare con una ONG locale specializzata nella preparazione degli insegnanti e ne abbiamo finora formati una ventina». 

Dopo tanti anni in cui ci si concentrava esclusivamente sul numero di pc forniti, quasi senza preoccuparsi del loro uso, oggi si raccolgono fondi per migliorare la formazione informatica degli insegnanti, moltiplicando così le possibilità d’apprendimento.

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Di Roberta Bernasconi | 14 luglio 2020 | Zambia

 

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Roberta Bernasconi

economista

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Roberta Bernasconi, collabora con l'organizzazione Computers for Zambian Schools (CFZS), attiva a Lusaka dal 2006, il cui obiettivo è di aiutare lo Zambia a ridurre l'attuale divario digitale. Roberta collabora alla valutazione dell'impatto delle nuove tecnologie in classe.

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