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04.07.2025

Una voce indigena all'ONU

Laura Kleiner, giurista e cooperante di Comundo, lavora con il popolo Je'eruriwa in Colombia nell'ambito della Corporación Jurídica Yira Castro, un'organizzazione che fornisce supporto legale e psicosociale alle persone colpite dalla violenza legata al conflitto armato. Dal 12 al 18 luglio 2025, la giovane accompagnerà Ipurepi, un'autorità tradizionale Je'eruriwa, al Meccanismo di esperti delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni a Ginevra. L'abbiamo intervistata.

Ipurepi - Oswaldo Macuna - autorità tradizionale Je'eruriwa

«La visita di Ipurepi alle Nazioni Unite è un appello affinché il sapere indigeno sia riconosciuto e ascoltato» 

Laura Kleiner:  La visita della delegazione ha segnato una svolta. Durante la sessione del Gruppo di esperti delle Nazioni Unite, abbiamo incontrato avvocati, relatori speciali, giudici colombiani del Tribunale speciale per la pace e rappresentanti della Commissione nazionale per i diritti umani dei popoli indigeni. Insieme alla Commissione nazionale per le terre indigene, hanno contribuito a documentare la situazione del popolo Je'eruriwa, aprendo la strada a un'azione legale e politica. All'inizio del 2025, la Corte costituzionale ha riesaminato il caso e ha aperto un ricorso costituzionale.

Per quali cause si batte oggi il popolo Je'eruriwa?

Il popolo Je'eruriwa lotta da anni affinché il governo colombiano riconosca finalmente le violenze subite durante il conflitto armato. Fino a poco tempo fa, il loro status di vittime non era stato riconosciuto. Eppure sono stati sfollati con la forza, hanno perso le loro terre, hanno visto distrutti i loro beni culturali e il loro sistema spirituale e sociale è parzialmente crollato. Chiedono di essere riconosciuti come vittime collaterali di questo conflitto e vogliono che lo Stato ripari i danni subiti. L'altra lotta, strettamente legata alla prima, è quella per ottenere una terra dove la popolazione possa stabilirsi, sopravvivere, vivere unita e in armonia con la propria cultura, i propri costumi e le proprie pratiche spirituali.

Recentemente è stato fatto un passo importante. Ce ne vuoi parlare?

L'11 giugno 2025 abbiamo vinto la causa! È stata una decisione molto significativa: la Corte costituzionale colombiana ha ordinato all'Unità delle vittime di ammettere la comunità Je'eruriwa come soggetto di riparazione collettiva. Ciò significa che lo Stato riconosce ufficialmente le gravi violazioni subite dal 1986 e si impegna ad avviare un processo di riparazione. La Corte riconosce anche che, per sette anni, l'Unità delle vittime ha applicato argomentazioni che violano i diritti dei popoli indigeni, in particolare il loro diritto all'identità culturale, il loro diritto alla riparazione e la garanzia di un processo equo.

Quali forme concrete potrebbe assumere questa riparazione?

I programmi di riparazione coprono vari temi. Per i Je'eruriwa, gli elementi non sono ancora stati definiti, ma potrebbe trattarsi, ad esempio, di un posto-rifugio in città, uno spazio dove i membri della comunità sfollati possano incontrarsi e vivere secondo la loro cultura. Ma il bisogno principale è la terra. I Je'eruriwa vivono in interazione con la natura e hanno bisogno di un territorio per cacciare, pescare e nutrirsi secondo la loro cultura. Coltivano anche piante medicinali. Il progetto prevede anche la creazione di sistemi sanitari, educativi e giudiziari indigeni. L'istruzione è uno dei punti principali, con l'obiettivo di istituire un programma per trasmettere la loro lingua ai bambini. Oggi la comunità conta poco meno di un centinaio di persone. Poter vivere insieme è fondamentale per la sua sopravvivenza culturale.

Si può dire che la terra è essenziale e problematica allo stesso tempo?

Certo, la Colombia è un paese grande, ma la terra disponibile è spesso già occupata da altre comunità rurali che hanno bisogno di queste risorse. La questione della terra è quindi complessa. Ma la vittoria in questa causa dà nuovo peso alla loro richiesta: non si tratta più di una rivendicazione isolata, ma di un obbligo per lo Stato. Ipurepi ha partecipato alla COP16 a Cali nel novembre 2024. Lì ha ribadito il contributo essenziale dei popoli indigeni alla protezione dell'Amazzonia e alla conservazione della biodiversità.

Qual è il significato della presenza di Ipurepi a Ginevra quest'anno?

La sua presenza alla sessione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni segna un momento decisivo. Porterà la voce della sua comunità su questioni importanti: giustizia riparativa, protezione dei territori sacri e sovranità culturale. La sua visita, sostenuta da Incomindios e Comundo, è un forte appello affinché le conoscenze indigene siano riconosciute e ascoltate, in un momento in cui i diritti umani e l'equilibrio ecologico globale sono fondamentali.