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03.11.2023 | Peru, Diritti umani e democrazia

Le preoccupazioni e la disperazione di una madre

Il commercio delle materie prime genera miliardi di profitti, mentre le regioni minerarie sopportano tutti gli oneri. Cristina Choque e suo figlio Fran vivono in condizioni precarie vicino alla miniera di rame della Glencore a Espinar, in Perù. Il cooperante  di Comundo Thomas Niederberger li ha visitati. Sostiene le comunità indigene nel far conoscere le loro richieste per un'estrazione delle materie prime rispettosa dell'ambiente, sia a livello nazionale che internazionale.

Quando lo scorso anno ho incontrato Cristina Choque nella sua modesta tenuta vicino alla miniera di Tintaya-Antapaccay a Espinar, ho percepito l’impotenza di una situazione apparentemente senza speranza. Essere testimone, raccontare la storia, scattare una foto: a cosa serve? 

Abbiamo camminato attraverso i pascoli prosciugati fino al ruscello Ccocareta, che, come ha raccontato Cristina, un tempo era un piccolo fiume in cui venivano allevate trote. Fran, il suo unico figlio, la seguiva come un’ombra. Ufficialmente il fiume si chiama Tintaya. La miniera, visibile a qualche chilometro di distanza, prende il nome da esso. Cristina è cresciuta qui e ha vissuto in prima persona i cambiamenti avvenuti negli ultimi 40 anni, da quando è iniziata l’estrazione del rame. «Guarda mio figlio. Ha 21 anni, ma è come un bambino. Devo lavarlo, dargli da mangiare, non mi lascia un minuto da sola».


 

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Abbiamo scattato la foto con Christina e Fran vicino al fiume, nel punto esatto in cui l'ormai 64enne attingeva acqua potabile dal torrente quando era incinta di Fran. "In seguito ci dissero che l'acqua non era potabile", racconta. Oggi crede che sia questo il motivo per cui Fran è disabile. La sua più grande preoccupazione: «Chi si prenderà cura di mio figlio quando morirò?».

Cristina Choque con il figlio Fran lungo il torrente Ccocareta vicino alla miniera della Glencore a Espinar


Un'analisi completa conferma la contaminazione da metalli pesanti  

È stato dimostrato da oltre 10 anni che gran parte della popolazione di Espinar presenta livelli pericolosi di metalli pesanti nel sangue. Anche Cristina ha ricevuto i risultati dei suoi esami. Ma fino a poco tempo fa non esistevano studi che potessero provare in modo definitivo il legame con la miniera. La società svizzera Glencore ha sempre dato la colpa alla "mineralizzazione naturale" del terreno. Nel frattempo, qualcosa però si è mosso. Dopo anni di pressioni, è stata finalmente effettuata un'analisi completa delle cause della contaminazione da metalli pesanti a Espinar. 

L'area totale della miniera di Antapaccay, comprese tutte le discariche associate, è attualmente di 135 km2.

Nell'agosto del 2023, assieme alla mia organizzazione partner CooperAcción siamo stati tra i primi a vedere il nuovo studio dell'autorità ambientale statale. Contiene frasi chiave come questa: «È confermato che le acque di percolazione provenienti dalla discarica di Tintaya compromettono la composizione chimica delle acque sotterranee, i cui flussi si riversano nei fiumi Tintaya e Salado» (Rapporto OEFA 2023-00144, pag. 24). Alcuni luoghi si riferiscono proprio ai terrazzamenti terrazze dove si trova la fattoria di Cristina. Il compito è ora quello di rendere pubblici i risultati. 

 

 


 

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Die Bäuerin Cristina Choque blickt auf die Kupfermine Antapaccay von Glencore.
Die Bäuerin Cristina Choque blickt auf die Kupfermine Antapaccay von Glencore.

«Questa miniera non ci porta altro che sofferenza. Non abbiamo acqua potabile, né servizi igienici, né elettricità».

Cristina Choque, residente nella regione mineraria di Espinar  


 

Misure immediate e regolamentazione necessaria   

Con i risultati dello studio, le persone colpite potrebbero chiedere un risarcimento in tribunale. Ma le ruote della giustizia in Perù macinano lentamente e sono piene di insidie. E i meccanismi internazionali per la responsabilità delle imprese sono ancora poco efficaci. 

Cristina e Fran hanno bisogno di un'azione immediata: acqua potabile, assistenza sanitaria e aiuto sociale per poter acquistare cibo. Il denaro per questo sarebbe effettivamente disponibile. Il prezzo del rame è vicino a livelli record grazie alla transizione energetica e la miniera sta facendo enormi profitti. Anche senza una sentenza del tribunale, l'azienda deve assumersi le proprie responsabilità e ridurre l'inquinamento. La foto che Cristina e Fran ci hanno regalato è un invito a guardare da vicino e ad alzare la voce. 

Di Thomas Niederberger | 3 novembre 2023 | Peru

 

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Cooperante

Thomas Niederberger
Antropologo sociale

E-Mail

Dati principali

Durata
01.01.2022 - 31.12.2024

Regione
Lima / Peru

Temi
Diritti umani e democrazia

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