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09.04.2021

Un ottovolante di emozioni

Assumere del personale senza sapere esattamente quando potrà iniziare a lavorare è probabilmente l'incubo di qualsiasi responsabile delle risorse umane. Theres Höchli, una delle responsabili del reclutamento per Comundo, spiega come sta affrontando la situazione di crisi causata dal Covid-19 nella selezione dei futuri cooperanti, ma anche le opportunità che questa situazione offre.

Come si sente una reclutatrice nel 2020, non sapendo se e quando i nuovi cooperanti potranno iniziare i loro interscambi?

Höchli: Direi che il 2020 è stato un giro sulle montagne russe in termini di emozioni: la situazione è stata molto difficile per tutto il nostro team. All'inizio della pandemia, non sapevamo se e quando tutti questi cooperanti avrebbero potuto iniziare il loro lavoro. Questa incertezza persiste ancora oggi. 

La vita lavorativa è cambiata in molti modi dall'inizio della crisi. Quali sono i maggiori cambiamenti nel suo lavoro?

Il cambiamento più evidente è l'assenza di incontri faccia a faccia con altri colleghi o ai colloqui di assunzione, che ora si svolgono esclusivamente in modo virtuale. 

Sembra che la digitalizzazione abbia assunto un'importanza diversa all'interno di Comundo rispetto a un anno fa.

Sì, è esattamente così. L'anno scorso, Comundo ha cambiato marcia per quanto riguarda il digitale. Non solo la maggior parte dei nostri progetti interni sono coordinati tramite Teams e i colloqui di lavoro si svolgono virtualmente tramite Zoom, ma abbiamo spostato anche i nostri eventi informativi online, per la prima volta. Abbiamo dapprima organizzato questi eventi su Youtube, e ora via Zoom. Stiamo anche pianificando una sessione di valutazione completamente online. 

Ci sono altri esempi di come la formazione dei cooperanti sia cambiata dall'inizio della pandemia? 

Come formazione pre-partenza, i cooperanti frequentano un corso di diverse settimane, gestito da Comundo e da consulenti esterni. A causa delle restrizioni sanitarie, nel novembre del 2020 abbiamo organizzato una settimana di corsi virtuali per la prima volta. L’esperienza è stata valutata positivamente dalla maggior parte dei partecipanti. E abbiamo fatto un passo avanti: per esempio, per vedere come sviluppare le competenze dei nostri specialisti attraverso i webinar. 

Tuttavia, l'aspetto più prezioso della cooperazione attraverso lo scambio di persone è e rimane... lo scambio personale! E questo inizia già durante il reclutamento e la formazione...

Naturalmente. Soprattutto nella formazione dei futuri cooperanti, gli scambi interpersonali, le conversazioni informali durante un pasto o un drink dopo il lavoro sono importanti per prepararsi mentalmente a un interscambio che dura diversi anni. Tutte le nostre possibilità di scambio virtuale non lo sostituiranno mai. 

E come si valuta questo durante il processo di candidatura? Incontrare, scoprire e valutare i potenziali cooperanti non è essenziale per un reclutamento ottimale?  

Non vorrei dover rinunciare completamente al contatto diretto, in futuro. Il nostro obiettivo non è quello di trasferire tutto nel mondo virtuale. L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di utilizzare le opportunità digitali laddove hanno senso. In tempi come questi, può essere sia necessario che rilevante utilizzare il digitale per applicazioni e valutazioni. 

Come fanno i futuri cooperanti ad affrontare questa situazione, specialmente quando c'è incertezza sulla loro partenza verso il paese del loro interscambio? 

Fortunatamente, la maggior parte dei cooperanti che hanno partecipato ai nostri ultimi corsi di formazione hanno nel frattempo potuto lasciare la Svizzera o stanno per farlo. Alcuni stanno invece ancora aspettando di partire e vivono da molto tempo con l'incertezza su se e come le cose andranno avanti. È molto stressante alla lunga, queste persone vivono in un limbo emotivo che impedisce loro di pianificare. 

Si potrebbe pensare che con la crisi le persone cercano più sicurezza e certezza, ma non è quello che si trova in un interscambio. C'è ancora chi si candida? 

Si potrebbe pensare così, ma è vero l'esatto contrario. Durante il primo lockdown nella primavera del 2020, abbiamo ricevuto molte richieste da persone interessate a far esaminare i loro curriculum per interscambi all'estero. Posso solo speculare sulle ragioni di questo afflusso.  Forse i candidati hanno avuto improvvisamente più tempo per riflettere sui loro sogni nella vita, sul significato del loro attuale lavoro? Un anno dopo, e con la consapevolezza che la pandemia non è un fenomeno a breve termine, stiamo ancora ricevendo molte domande da persone molto coraggiose e qualificate. 

Infine, le nuove possibilità digitali possono anche aprire delle opportunità, e se sì quali sono?  

Un aspetto importante è certamente la flessibilità del processo di reclutamento: le persone interessate possono partecipare con meno vincoli di tempo e di luogo. Gli eventi informativi virtuali possono anche riunire persone che vivono all'estero, senza che debbano recarsi fisicamente a Lucerna. Infine, il mondo digitale è pieno di possibilità per l'acquisizione di conoscenze e competenze o per lo sviluppo personale durante un interscambio. Questo è un vasto campo che anche noi vogliamo esplorare.

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