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16.04.2020

In Nicaragua nessuna misura contro il Coronavirus

In mancanza di indicazioni da parte del governo nicaraguense per contrastare il Coronavirus, chi può si mette in auto-quarantena. I cooperanti di Comundo sono tra quelli che se lo possono permettere, ma non è così per tutti. La testimonianza di Marco Ventriglia.
 

Il cooperante di Comundo Marco Ventriglia, economista che da settembre scorso sostiene nel Dipartimento di Madriz l’organizzazione partner UCANS (Unione delle cooperative agricole nel nord della Segovias) per una migliore commercializzazione dei loro prodotti agricoli, ci manda la sua testimonianza da León, dove si trova da circa un mese in regime di auto-quarantena con la famiglia.  

Marco, assieme a moglie e figlio, ha deciso di lasciare temporaneamente Somoto per passare questo periodo di isolamento sociale sulla costa occidentale del paese, in modo da essere vicini alla loro famiglia nicaraguense.

Misure di sicurezza decise da Comundo

Molti, tra coloro che se lo possono permettere hanno preso la decisione di iniziare un’auto-quarantena. Tra questi, tutti i cooperanti di Comundo, secondo le indicazioni della task-force creata appositamente per gestire la crisi nei vari paesi di intervento e che si riunisce regolarmente online per monitorare la situazione. 

Per Marco e famiglia, le uscite si limitano quindi agli acquisti necessari alla sopravvivenza, in modo da ridurre al minimo il pericolo di contagio. Non è così per tutta la popolazione, ci spiega però la moglie nicaraguense Fabiola del Carmen Areas Sevilla: in un paese in cui la grande maggioranza della popolazione non ha un reddito fisso e vive del lavoro quotidiano, non è facile organizzarsi per evitare i contatti sociali. Tanto più che il governo non ha imposto nessuna restrizione finora. Ufficialmente si parla di pochi casi di persone positive al Covid-19, ma le persone faticano a credere alle informazioni divulgate dal governo. 

Lavoro da casa, nonostante l'incertezza

Dal punto di vista professionale, l’organizzazione continua tuttora a operare, pur avendo ridotto la presenza sul campo per tutelare i beneficiari dei vari progetti. Si cerca di lavorare il più possibile da casa, mentre tutto quanto richieda una presenza fisica è stato parzialmente accantonato. La prima importante formazione ai beneficiari del suo progetto, che era iniziata in gennaio, sta invece proseguendo grazie al sostegno di un collega locale. 

Al momento a prevalere è l’incertezza: quanto durerà la quarantena, scoppierà anche in Nicaragua una crisi sanitaria come in Europa?

Scopri di più sul progetto di Marco Ventriglia

 
L'attuale situazione di crisi ci riguarda tutti; ma alcune persone ne vivono le conseguenze in modo molto più grave. Per questo è importante continuare a sostenere i nostri cooperanti, che lavorano sul posto per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate. Grazie per la sua donazione!

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